Gibellina


Tempo di ferie, se vi capita di andare in Sicilia il mio consiglio è… Gibellina.

Fate quel che vi pare, immergetevi nelle verdi acque, scontratevi con le micromeduse, scottatevi, ustionatevi, sgomitatevi, templeggiate, monumentate, visitate tutto il visitabile, ma…. NON saltate di andare a Gibellina. Una intera giornata, compagnia altamente selezionata.

Non la conoscete, ovvio. Non è conosciuta. Non è nemmeno proposta. E dovrebbe.

E’ un laboratorio a cielo aperto.

E’ un’esperienza metafisica.

Distrutta dal terremoto della valle del Belice, 1968. La ricostruzione ad opera dei maggiori architetti del mondo degli anni ’70.

Il risultato è un quadro di metafisica dentro il quale si muovono figure siciliane, muli, motorini, dialetti.

Ai grandi architetti evidentemente non sembrò vero essere tutti riuniti per una ricostruzione totale, il paese venne riprogettato e realizzato a 20 Km di distanza dalle macerie della vecchia Gibellina.

Arnaldo Pomodoro, Consagra, Isgrò.

Se amate l’architettura andate a Gibellina e gustatevela senza farvi condizionare dalle letture delle filosofie applicate. Riconoscetele, prendete appunti, disegnate schizzi e solo dopo leggete i saggi e le note.

Se la amate ma così così… leggete qui , e qui http://www.bda.unict.it/Pagina/It/La_Rivista/0/2007/03/26/270_.aspx e del cretto del Burri e Paolini qui… e tanto altro in rete.

Gibellina.

Camminate per le strade larghe che mai hanno caratterizzato alcun paesaggio siciliano.

Perdetevi nella piazza recintata da megasculture che “non vogliono essere contemplate, ma invitano alla meditazione” al cui ricordo, ancora istintivamente avvicino le mani al viso, unica reazione umana a quello spettacolo.

Infilatevi nel giardino segreto.

Osservate gli angoli, le prospettive, le ombre create dal sole e dall’ostacolo ad esso legato.

Si va in silenzio a Gibellina, armati di volontà di sapere, disarmati di luoghi comuni perchè non è in un luogo comune che vi incamminerete.

Franco Purini, Ludovico Quaroni, Oswald Mathias Ungers, Nanda Vigo, Francesco Venezia, Laura Thermes.

E altri ancora.

Se amate l’architettura. Se amate l’antropologia, l’etnologia, la filosofia, l’urbanistica, la storia… Se amate lo studio del pensiero umano. Se amate lo studio del fare umano. Se amate contemplare. Se amate avventurarvi nell’inconscio collettivo.

E se siete fortunati giocherete una partita di calcio tra quelle architetture… coi monelli del paese, piccoli dai tratti decisamente arabi.

Alberto Burri per i ruderi dell’antica Gibellina, avete mai attraversato una città fantasma? Avete mai respirato l’odore dei morti, le urla, il panico? La salita sino in cima tra strade create tra blocchi di cemento. La salita. In cima. Il mare. La libertà.

Ci sono fotografie che non dovete permettere a nessuno di scattare per voi.

2 commenti »

  1. Questa estate sarò di nuovo in Sicilia e seguirò il tuo consiglio.
    La valle del Belice l’abbiamo attraversata un paio di estati fa, ma non ci siamo fermati, abbiamo proseguito giù fino alla foce del Belice dove ci aspettava una meravigliosa spiaggia di sabbia, un mare cristallino e i resti dei templi di Selinunte.

    "Mi piace"

  2. Blimunda said

    Tornerò nell’amata Sicilia… la Selinunte sfiorata, la Gibellina da fotografare. Il mare splendido, il dialetto ricco, il profumo della terra, i dolci alla ricotta, il panetto di mandorle, i piatti di pesce, i sorrisi della gente…

    "Mi piace"

RSS feed for comments on this post · TrackBack URI

Lascia un commento