Odori remoti di notti


Mi stai pensando?

Lo sento sul collo il tuo pensiero, sul setto nasale, tra gli anelli della schiena, lo sento arrivare alle due del mattino e  solleva il lenzuolo, si distende accanto a me, mi disegna con un dito e mi apre il petto per strapparmi il cuore.

Lo so, mi stai pensando.

E mi desideri tanto quanto ti desiderano la mia pelle, il mio naso, la mia bocca, i miei piedi.

Sento il tuo odore su di me. Era sparito, era andato da un’altra parte e aveva smesso di penetrarmi. E’ tornato e non mi penetra, aleggia nella stanza sprigionandosi da me ed è presente e forte e denso.

Erano diventate sfuocati ricordi di noi e nessun dolore, immagini distanti, separate, archiviate dopo la lacerazione, ed ecco che non sono nemmeno più all’esterno, torna sulla pelle il contatto delle mani, sulle labbra il sapore, e impressa nella retina la vertigine, la caduta.

L’orrore del dolore si ferma sulla retina e non va oltre perchè l’anima è stata lacerata, non c’è più un posto dove andare.

Non hai un posto dove tornare e lo sai, ma tornerai per strapparmi il cuore dal petto per smettere di soffrire, almeno per provare a smettere di soffrire, perchè divorarmi  placherà il dolore di avermi amata.

Non sono voluta restare dentro una stanza e vado punita, io lo so, lo so che dovevo morire e non sono morta,  so che dovevo vivere di te e non riuscivo a vivere di te, lo so che non potevi vivere senza di me. Lo so, so tutto, anche che era necessario uccidermi e ucciderti.

Attraversa lo spazio senza difficoltà il tuo pensiero, oppongo resistenza, per questo puoi raggiungermi solo la notte, mentre dormo, quando ti desidero senza remore, per questo mi sveglio avendoti accanto e con la stanza piena del tuo odore, col tuo odore ancora su di me.

Mi stai pensando.

Lo stiamo rivivendo insieme.

 

Capitanmongozo ha suggerito la colonna sonora per questo post facendo un abbinamento mica da poco. Semplicemente splendido, grazie. 

Afterhours

Ci sono molti modi

(Ballate per piccole iene – 2005)

E’ quello che sai che ti uccide o è quello che non sai
a mentire alle mani, al cuore, ai reni
lasciandoti fottere forte
per spingerti i presagi
via dal cuore su in testa, sopprimerli
non sai
non sai
che l’amore è una patologia
saprò come estirparla via
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
Eroe del mio inferno privato
se in giro d routin
verso il vuoto con classe
è tutto ciò ke avrai
perchè quando il dolore è più grande
poi non senti più
e per sentirti vivo
ti ucciderò
ti ucciderò
vedrai
vedrai se il mio amore è una patologia saprò come estirparla via
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
lo sò
lo sò che il mio amore è una patologia vorrei che mi uccidesse ora

 

 

10 commenti »

  1. Mariottola said

    L’odore torna perché è tuo. E’ lì perché non è mai stato davvero sostituito con un altro odore. Sarà sempre con te, in qualche modo, da qualche parte.
    Ma non c’è bisogno di ritorni fisici, né di uccidere il ricordo di nessuno per andare avanti.
    Non c’è bisogno di aspettare un evento e di sapere che cosa succederà in anticipo.
    Non cercare risposte, arriveranno da sole, mi disse la mia patrina qualche sera fa, e credo sia un buon consiglio.
    Bbraccio

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  2. tasti said

    @Mariottola…per quanto ti possa sembrare folle, per quanto possa essere folle. Non cerco risposte, vedo quel che sta accadendo.
    ….
    Donna Mafalda…
    le patrine i consigli buoni li danno,
    ma perchè hanno osato e guardato,
    chi non ha guardato… non sa consigliare
    Baciamolemani

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  3. Mariottola said

    eeeh?

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  4. tasti said

    Ci sono altre dimensioni ed altri modi di comunicare, ci sono rapporti simbiotici, ci sono tante cose che cataloghiamo sotto il nome follia ma ci sono.
    Ci sono tante risposte ad una sola domanda. Ci sono tante domande che arrivano ad una sola risposta. Ci sono amori che uniscono e ci sono amori che uccidono, ci sono pensieri che ti arrivano attraverso la notte.
    Non è un caso che voglia andarmene via il prima possibile adesso… e dopo tutti questi troppi anni… mi fido della mia follia.
    ti abbraccio

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  5. “…perchè quando il dolore è più grande
    poi non senti più e per sentirti vivo ti ucciderò
    vedrai se il mio amore è una patologia saprò come estirparla via
    torneremo a scorrere …”
    Afterhours – Ci sono molti modi

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  6. tasti said

    @capitanmongozo…
    sono in debito di una colonna sonora,
    ….dovrò modificare il post, inserire il video e fare pubblici ringraziamenti….

    (Però… m’è tornato in mente un gruppo rock anni ottanta che ascoltavo a ripetizione e di cui ricordo frammenti sparsi, ma “simili” agli Afterhours ….
    e come faccio se ricordo vagamente -di tutto un lp!!!!- solo un cane un tetto un letto un mostro e niente di più?)
    (non la vedo bene il cominciare ad avere difficoltà di ricordo…)

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  7. ma era un gruppo italiano?

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  8. tasti said

    @capitanmongozo… è una ricerca senza speranza… gruppo italiano, tra l’85 e l’86, faceva indiscutibilmente il paio coi Litfiba… italiani… il guaio è che è a metà strada tra il dimenticatoio ed il cervello quindi non riesco a canticchiarla o a ricordare le parole ma da qualche parte ancora c’è…
    non so se il cane sotto il letto… altro spezzone di ricordo, stessa musicassetta, ma altro pezzo, io e mia sorella minore che cantiamo in coro…qualcosa.
    l’uomo nero, l’albero secco… i ricordi cominciano a risalire….
    chi ha paura tiri su la mano…chi ha ucciso l’albero nero

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  9. potrebbero essere i Diaframma?

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  10. Tasti said

    I Moda! I Moda! I Modaaaaaaaa!!!!!!!!

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