Convocazione della XII Commissione
(Affari sociali)
Martedì 24 maggio 2011
Ore 12.30 AUDIZIONI INFORMALI (Sala del Mappamondo)
Audizione di rappresentati dell’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi (ENS), delle Famiglie italiane associate per la difesa dei diritti degli audiolesi (FIADDA), del Comitato nazionale di genitori, famigliari e giovani audiolesi, dell’Associazione sordi “Antonio Provolo” onlus, dell’Associazione nazionale interpreti di lingua dei segni italiana (ANIMU), dell’Associazione interpreti di lingua dei segni italiana (ANIOS) e dell’Istituto statale di istruzione specializzata per sordi (ISISS), nell’ambito dell’esame delle proposte di legge C. 4207 approvata, in un testo unificato, dalla 1ª Commissione permanente del Senato, C. 286 Sereni, C. 351 De Poli, C. 941 D’Ippolito Vitale, C. 1088 Romano, C. 2342 Lorenzin, C. 2528 Rampelli, C. 2734 Carlucci e C. 3490 Miglioli, recanti “Disposizioni per la promozione della piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva e riconoscimento della lingua dei segni italiana”
Pietro said
A mio modesto avviso, il ddl C4207 sulla LIS, così com’è non va bene. In particolare, occorre specificare meglio cosa si intenda per LIS. Sembra, infatti, leggendo il testo del ddl, che si dia per scontato cosa sia la LIS, che rappresenta il principale oggetto del ddl e, quindi, andrebbe meglio messo a fuoco.
In secondo luogo, occorrerebbe limitare il riferimento della LIS ai cosiddetti sordi “segnanti”. Ciò, secondo me, è
opportuno per evitare che si instauri il pregiudizio che tutti i sordi siano uguali e utilizzino la LIS.
In realtà, sappiamo bene che così non è, che in Italia tantissimi sordi
si esprimono verbalmente, in maniera più o meno comprensibile e, comunque, la loro lingua acquisita è
la lingua italiana corrente o, comunque, ignorano la LIS.
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Gregorio said
Queste sono osservazioni puntuali e ragionevoli. Perché la maggior parte della gente si esprime con frasi come “La LIS non è una lingua. Punto.” o “Noi non vogliamo essere obbligati a usare i gesti!” ?
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tasti said
@Pietro… a mio modesto avviso così potrebbe anche andare bene se si volesse dare riconoscimento alla comunità sorda ed essere in regola con l’Europa e l’ONU.
Per comprendere cosa sia la LIS si rimanda infatti alle lingue regionali o minoritarie, senza equivoco alcuno.
La diatriba tra sordi oralisti e sordi segnanti è veramente uno strazio, credo che però si potrebbe trovare una soluzione: che i sordi oralisti rinuncino allo status di sordo e si accontentino dello status di invalido o disabile ai sensi della legge 104. Disabile sensoriale dell’udito da un lato. Sordo dall’altro lato. E finalmente la chiudiamo una volta per tutte!
😉
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Gregorio said
Be’ attenzione: a quanto pare alle audizioni di martedì è saltato fuori che la legge dovrebbe chiamarsi “Disposizioni per la promozione della piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva” e stop. Il riconoscimento della LIS dovrebbe passare alla Commissione Cultura.
Che ne pensate?
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tasti said
@Gregorio… stando a quando leggo su internet una proposta di legge dovrebbe essere approvata dalle due camere con lo stesso testo, altrimenti si finisce nella “navetta”, il palleggiamento da una camera all’altra. Stando a ciò
– dividere il testo in due tronconi significa di fatto non riconoscere il testo approvato al Senato. Quindi si può dividere in due ma entrambi i nuovi testi tornano al Senato (che aveva faticato parecchio per un testo unificato!).
– eliminare dal titolo “e riconoscimento della lingua dei segni” mantenendo inalterato i contenuti della PdL significa da un lato prendersi in giro dall’altro non riconoscere il PdL approvato dal Senato. Quindi navetta.
Non capisco cosa significa che il riconoscimento della LIS dovrebbe passare alla Commissione Cultura. Se intendi che occorre il parere della Commissione Cultura è un discorso, se intendi che la PdL passa alla Commissione Cultura temo significhi che questo testo verrà bocciato. E la Commissione Cultura può presentare un altra PdL.
😦
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Gregorio said
Sì esatto, se la commissione decide di dividere la legge si ricomincia tutto daccapo…
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antonio Abreu said
bem vindo visitar site Brasil para Surdos e Libras
abraço
antonio
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tasti said
obrigado por ter vindo até aqui!
o site é muito interessante,
abraços e beijos!!!
😀
(grazie anche a google traduttore ehehehe)
(graças ao Google Tradutor eheheh)
😉
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Pietro said
Non capisco perché chi non condivide o non utilizza la LIS, seppure sia sordo, non debba essere considerato sordo ma invalido o disabile. Non sono d’accordo sull’equazione sordo=LIS, perché è un’equazione falsa, non rispondente al vero. Non esiste una sola comunità di sordi, ma ne esistono diverse, sordi segnanti (LIS), sordi oralisti, sordi bilinguisti, sordi protesizzati, sordi impiantati… Il DDL va necessariamente modificato, suo malgrado, anche perché contiene un improrpio richiamo dell’art. 6 della Costituzione, sulle minoranze linguistiche. In diritto costituzionale italiano, per minoranze linguistiche si intendono determinate popolazioni con storia, tradizioni, cultura, lingua carrateristiche, diverse da quelle italiane e stanziate su determinate porzioni del territorio italiano, come i ladini, i valdostani, i sardi, i sudtirolesi. Come ha spiegato bene il prof. Nocera, se il DDL Lis venisse approvato così com’è, a breve molto probabilmente verrebbe dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale e, quindi, si dovrebbe ripartire da zero. Non credo convenga
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Raoul said
Condivido Pietro. Ci vorrebbe il buonsenso.
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tasti said
@Pietro…
non sono d’accordo con Nocera. Di conseguenza non sono d’accordo con te.
Ho già spiegato abbandantemente la mia posizione ed il mio punto di vista e temo che non ci incontreremo a metà strada.
Inutile ricordarti ONU e Europa. Ne abbiamo già detto. Ci sono anche strutture sovrannazionali e le ratifiche dei protocolli non obbligatori alle volte meglio evitare di farle se non si ha poi intenzione di adempiere agli impegni assunti.
Le Lingue dei Segni godono già a livello internazionale del carattere della non territorialità, occorrerà prenderne atto.
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