Bè, stavolta non so come ci si comporta quindi scrivo qui quello che vorrei scrivere a commento di un post in un altro blog. post molto personale, ma è, appunto, post e viene da commentare, ma come si può commentare un’emozione così intensa senza aver l’impressione di violare uno spazio privato?
Risolvo così, commento da qui.
Perchè alle volte certi post sono un pugno allo stomaco.
Mi capita ancora di averlo in mente per tutta una giornata, meno di prima, ma non meno intensamente.
Non lo so, hai avuto coraggio a buttarlo fuori così, creando uno spazio sacro, o forse stai facendo la cosa peggiore, non lo so.
Un’assenza costantemente presente. Non ne parlo volentieri. D’altra parte hanno dimenticato tutti attorno a me.
alle sette 
demone said
Adesso mi metti nei gaui… Anch’io ora non so se posso o meno commentare… E come ne usciamo? Facciamo così, io due righe le lascio, se ho sbagliato cancellale pure e non avercela con chi le ha scritte 🙂
“Un’assenza costantemente presente”.
Se le parole bastassero a dire certe cose, queste sarebbero perfette. E’ un po’ come quegli spettri che ti aleggiano attorno e ricompaiono improvvisi d’avanti a te quando cominci a credere di averli scacciati. Puoi -anzi devi- provare ad andare avanti lo stesso, ma sai già che un pezzo di te rimarrà là per sempre.
Non ci vuole coraggio nello scrivere sciocchezze. Il coraggio sarebbe stato dirle a lei quelle parole. Non l’ho fatto allora, non lo farò neppure domani. E in questo, te lo garantisco, non c’è nulla di coraggioso.
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tasti said
… il post è tuo, vado sul tuo blog…
😉
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usability testing jobs said
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