Alla riscoperta dei tè.
Un vecchio amore abbandonato che adesso, dopo aver progredito nell’arte dei biscotti, posso riprendere.
I biscotti ormai sono abbastanza famosi nella mia cerchi di relazioni, chiunque viene da me ha già il suo preferito, insieme alla sua bevanda preferita. “Ci sono i biscottini?” è la domanda speranzosa… “ma quelli che piacciono a me….?” il desiderio mal represso… e di solito sì, riesco ad esaudire la richiesta. Son anche persone che si contentano, badate, non pretendono la perfezione, giusto quel buon sapore di biscotto fatto in casa che non ha il tempo di invecchiare…
Ma facciamo uno sforzo in più, da qualche mese ho abbinato le tisane, per la zia nervosa, per la salutista, per chi “io il caffé mai”… piccoli passi e così è facile arrivare al tè.
Inizialmente tè in busta.
Ma non mi convincevano nemmeno un poco. Buoni sì ma… ma se conosci il tè sfuso quello in busta ha una manchevolezza, un qualcosa in meno.
Così ho preso 10 euro, nemmeno tanti, ed ho preso 4 tè sfusi: earl grey, ovvio, breakfast, naturalmente, darjeeling (il mio preferito) e un tè alla menta per chi ama i gusti estremi che senza il cioccolato fondente per me è impossibile persino accostarmici…
Adesso volete che non mi sia messa in testa di far le cose per bene? ogni biscotto la sua bevanda, non sia mai lasciare qualcosa a metà, se hai tempo da dedicare al piacere, tanto vale farlo bene.
Si ricomincia lo studio del tè.
Ma non solo, oltre ai biscotti il gioco sarà accostare un libro, un trittico perfetto: biscotti, tè, letture.
Questa foto, ad esempio: tè alla menta, biscotti con yougurt e cioccolato fondente e il libro che a me viene in mente è Wings, di Aprilynne Pike, (almeno i primi tre, il quarto non l’ho ancora letto) che non sono un capolavoro ma d’altra parte… parliamo di tè alla menta
alle sette 